“Dove iniziare… la mia storia d’amore con l’Italia è cominciata oltre 50 anni fa… per la precisione nel maggio 1970.
Sono l’unico figlio di due incredibili genitori originari di Schiavi di Abruzzo, un comune in Abruzzo, nell’Italia centrale. Mio padre, Ugo Ninni, e mia madre, Livia Bottone – entrambi provenienti dal centro di Schiavi – sono emigrati in Australia (Sydney) tra la metà e la fine degli anni ’50.
La loro missione era quella di instillare in me tutto ciò che avevano lasciato dietro di sé… e ci sono riusciti completamente. Prima di avermi, a metà degli anni ’60, hanno avuto la lungimiranza e l’intelligenza di stabilirsi prima… poi sono arrivato io, il meraviglioso Angelo Luigi Ninni. Così… il mio amore per l’Italia è iniziato nel maggio 1970… il mio primo viaggio in Italia – a Schiavi di Abruzzo e oltre… un semplice bambino con la sete di vedere tutto ciò che era diverso dalla mia realtà di allora. Ricordo ancora quella primissima volta a Schiavi – mi sentivo come se stessi fluttuando sopra le nuvole; Schiavi si trova a 1168 metri di altezza… è stato meraviglioso.
Un legame profondo con l’Italia
Era di primaria importanza che mi venisse instillato il senso della famiglia – specialmente essendo figlio unico. Da quel primo viaggio, il mio amore per l’Italia è diventato sempre più profondo; di conseguenza, la mia vita è stata come uno yo-yo tra i due paesi, Australia e Italia. I miei genitori mi rimandavano a casa in Italia ogni vacanza scolastica (le nostre vacanze estive), che in Italia era inverno. I miei Natali erano meravigliosamente bianchi di neve, mentre i miei amici a Sydney si scioglievano dal caldo… sono stato fortunato! Finalmente sentivo di appartenere a un luogo – non so se sia una sindrome di chi è nato da genitori emigrati – ma non riuscivo a individuare quell’appartenenza in Australia, anche se era/è casa. Ma, non appena mettevo piede in Italia, un peso mi si sollevava dalle spalle. Sembra che tutto vada a posto, sono completo in Italia!
Posso spiegare perché non ho mai pianto lasciando Sydney, ma si può dire il contrario quando lascio l’Italia. Dal 1970 ad oggi, 2025… ho viaggiato in Italia ogni singolo anno, a volte due volte e anche di più – facendo così oltre 100 viaggi… la mia seconda casa – o la mia prima e unica casa!
Ora, da adulto, avviandomi alla mezza età… avendo perso entrambi i genitori in Australia, e, avendoli riportati entrambi a casa a Schiavi di Abruzzo con tutte le difficoltà che ne conseguono… ringrazio i miei genitori per questa mia doppia vita… e mi rendo pienamente conto di essere un italiano nel vero senso della parola, non solo un italo-australiano che viene in Italia in vacanza… E, Schiavi sono io, da quella prima volta 55 anni fa ad oggi, avendo costruito una delle mie case in questo piccolo paese in alto sopra le nuvole…
Grazie… sempre tuo Angelo, conosciuto come Angeletto.”