Ci scrive il Presidente dell’“Associazione Dante Alighieri di Santa Cruz” Rony Pedro Colanzi per segnalarci un suo intervento alla presentazione in remoto del 19 dicembre dell’ultimo libro di Liliana Colanzi, Ustedes brillan en lo oscuro, vincitore del prestigioso Premio Ribera del Duero. Pubblichiamo un breve estratto del suo intervento.
“Questa serata ha per me un valore particolarmente emozionante, poiché celebra l’eccezionale talento di Liliana Colanzi, una scrittrice che porta avanti con orgoglio le radici abruzzesi e boliviane della nostra famiglia. Liliana non è solo una narratrice di storie, ma una voce che intreccia culture, identità e memorie, trasformando esperienze personali e collettive in arte letteraria di rilievo internazionale. Le sue opere, come Ustedes brillan en lo oscuro, non sono semplici racconti, ma riflessioni profonde sull’identità, sulla migrazione e sul rapporto tra modernità e tradizione. In particolare, il racconto La deuda, ambientato a Cachuela Esperanza, testimonia l’influenza delle terre del Beni, dove nostro padre e mio fratello Rocco, padre di Liliana, si stabilirono dopo essere emigrati dall’Abruzzo negli anni Cinquanta. È significativo che questa celebrazione avvenga nell’Anno delle Radici Italiane, un’iniziativa che, attraverso il progetto ITALEA, ci invita a riscoprire e valorizzare il patrimonio culturale degli italiani nel mondo. Liliana, con la sua scrittura visionaria che fonde realismo magico e fantascienza, rappresenta un ponte tra passato e futuro, tra le radici abruzzesi della nostra famiglia e l’immaginazione universale della letteratura contemporanea.
Il premio Ribera del Duero assegnato a Ustedes brillan en lo oscuro è un riconoscimento non solo al suo talento, ma anche alla capacità di mantenere vive, attraverso l’arte, le memorie di chi ha lasciato la propria terra in cerca di una nuova vita. È un onore essere qui questa sera, in una celebrazione che unisce famiglia, cultura e identità, confermando quanto le radici siano il punto di partenza per brillare nel mondo.”